Per un certo periodo di tempo ho pubblicato dei post con la descrizione e il commento ad alcuni articoli scientifici riguardanti la biblioterapia. Ho anche accumulato le registrazioni di alcune dirette sul mio canale Instagram in cui parlavo con esperti più o meno specifici del mio settore. Sono state attività sporadiche che però è stato possibile raggruppare e che mi hanno permesso di creare la biblioteca di biblioterapia che trovate anche in fondo alla homepage. Materiali fruibili liberamente credo siano sempre apprezzati, ma ormai è arrivato il momento di sistemare un po’ il tutto e ho iniziato rinnovando la sezione degli studi sulla biblioterapia che è la parte più corposa. Ecco come.
Anche l’occhio vuole la sua parte
La prima volta che ho creato questa sezione è stato complicato. Volevo riunire quello che avevo scritto in modo ordinato e veloce. Parliamo di circa quattro anni fa, quando sono passato dal blog al sito. Il lavoro svolto è stato per me monumentale dato che non avevo esperienze in fatto di web design. In particolare, non ho tenuto conto che un elenco di titoli, come effettivamente ho gestito la cosa, è difficile da fruire, soprattutto per chi non è abituato a una grafica spartana. Oggi tutti noi tendiamo a essere attratti dalle immagini a scapito del testo scritto. Per questo ho sentito l’esigenza di dare un’immagine a ogni titolo, così che lo scorrere dell’elenco fosse meno noioso e difficile. Il link sotto l’immagine rimanda poi alla descrizione dell’articolo in cui è contenuto il link dell’articolo stesso. Dovrò, prima o poi, mettere mano anche a queste descrizioni, provenienti da formattazioni da risistemare e vorrei tornare a scrivere commenti su nuovi lavori. Ma il tempo è tiranno e tutto questo non posso che rimandarlo a più avanti. Sono comunque soddisfatto perché il lavoro reso disponibile a tutti credo non sia poco.
La divisione degli articoli
Quando si fanno ricerche di articoli è possibile lavorare su un motore di ricerca qualsiasi oppure su motori specifici. Google, ovviamente, la fa da padrona come motore generalista. Ha anche una sezione specifica per le ricerche chiamata Google Scholar che permette di richiamare solo articoli accademici e studi scientifici con la possibilità di aprire un account in cui creare una biblioteca personale del materiale che interessa. Ci sono poi motori di ricerca altamente specifici, come PubMed che raccoglie lavori del mondo della medicina. Gli articoli sono quasi esclusivamente in inglese, modalità necessaria per permettere ai membri della comunità scientifica di tutto il mondo di comunicare efficacemente. Solitamente anche gli articoli scritti in altre lingue hanno un abstract in inglese. Della maggior parte degli articoli è in rete è disponibile solo il riassunto e poche altre righe. In virtù della sempre più diffusa politica dell’open science però, stanno proliferano i lavori resi disponibili liberamente. Ci sono poi riviste che mantengono a pagamento la disponibilità dell’articolo per un periodo limitato di tempo, quindi nel giro di un paio d’anni circa il materiale diventa consultabile da tutti.
Nella biblioteca di biblioterapia ho diviso il materiale secondo lo stesso criterio: articoli con abstract, articoli completi ed ebook completi.
A chi serve la lettura degli articoli
Oltre alle persone curiose di conoscere il mondo della biblioterapia, sul mio sito approdano due tipologie di naviganti: le persone interessate ad essere utenti di attività di biblioterapia e chi desidererebbe diventare biblioterapista. La biblioteca di biblioterapia è una sezione dedicata a queste ultime, anche se pure i fruitori talvolta la frequentano, così da capire che basi abbia la biblioterapia. Sono consapevole che la divisione in tre, sopra descritta, è limitante. In futuro vorrei creare una suddivisione in sottogruppi, in modo che gli articoli sui diversi settori in cui la biblioterapia si applica siano facilmente individuabili. Prima di questo dovrò sistemare la sezione di Storia della biblioterapia che ha davvero parecchi anni, nata ben prima dell’idea di biblioteca di biblioterapia. In ordine e funzionante è invece la sezione delle interviste su Instagram Non più di mezz’ora, che nutro la speranza di poter arricchire in futuro. Sono cosciente dei miei limiti di tempo, ma ritegno questo strumento importante per riuscire a creare una rete tra le persone che si occupano o desiderano occuparsi di biblioterapia. Perché conoscere e studiare insieme è imprescindibile per qualsiasi progetto.
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