giornata contro l'omofobia

Giornata Internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia

Giornate come queste hanno senso? Purtroppo sì. Sono necessarie perché ancora oggi esiste una riluttanza se non un vero e proprio odio verso le persone con un orientamento sessuale diverso da quello etero. Sembra impossibile, eppure nel 2022 per molti è ancora così. Non si potrebbe spiegare altrimenti l’uso politico di questi temi: troppi elettori la pensano allo stesso modo. E i lettori?

I libri possono salvare dall’omofobia?

Non corrisponde al vero che tutte le persone che leggono sono aperte di mente e capaci di difendersi dai pregiudizi, anche se hanno indubbiamente una quantità maggiore di strumenti a loro disposizione. Non dimentichiamo che ci sono persone, anche molto colte, che si crogiolano nei propri pregiudizi.
Accanto a un indubbio condizionamento familiare e sociale, dipende molto dal tipo di letture che ci concediamo a fare la differenza. Esplorare la realtà del mondo e delle relazioni umane attraverso i libri significa essere disposti a sbirciare anche laddove conosciamo meno lo stato delle cose, quindi siamo disposti in partenza a metterci in discussione. Soprattutto in un’ottica biblioterapeutica, non pensiamo che gli omofobi andranno a leggere libri di questo tipo. Il fatto che serva una legge contro l’omofobia nasce da questo: gli odiatori cercano solo informazioni e opinioni che rafforzano le loro convinzioni e non c’è possibilità di mostrargli un punto di vista diverso, quindi serve arginare con la legge i loro comportamenti discriminatori. I libri servono, invece, a coloro che sono desiderosi di capire di più, di mettersi nei panni degli altri, di fare un percorso di crescita. Le persone che non sono omofobe, ma non hanno neppure le idee chiare, sono molte. A loro possiamo porgere un libro. E aiutare le nuove generazioni a crescere senza pregiudizi attraverso i libri è sicuramente un obiettivo raggiungibile.

Perché portare libri sull’omosessualità a scuola?

È di questi giorni la notizia che il Ministero dell’Istruzione ha diramato una circolare per invitare a discutere sulle discriminazioni legate alle differenze sessuali nelle scuole (qui). Subito c’è stata una reazione da parte delle destre (qui) che hanno intimato a non farlo perché questo comporterebbe la diffusione della Teoria del Gender.
Partiamo da una certezza: la Teoria del Gender non esiste. Esiste il 17 maggio che ci ricorda che nello stesso giorno del 1990 l’OMS ha rimosso dalla lista delle malattie mentali l’omosessualità, inserita in modo discriminatorio esattamente come le leggi che ancora in alcune parti del mondo lo considerano un reato. Esiste la necessità di rendere agli occhi delle nuove generazioni del tutto normale i differenti orientamenti sessuali perché è questo che sono: una caratteristica tra le tante, come accade anche nel mondo animale (bruttissimo paragone, ma di cui alcuni hanno bisogno per capire). Parlarne ai più giovani significa aiutarli a non sentirsi in difficoltà nel riconoscere i propri impulsi, di qualsiasi tipo siano. Inoltre, non va sottovalutato il bullismo legato a tutto questo. Un bullismo che in alcuni casi può sfociare nella ferocia. Se negli adulti ostili serve una legge contro l’omofobia, per le giovani generazioni serve l’educazione e la sensibilizzazione. Servono libri.

Consigli di lettura

Libri legati all’orientamento sessuale ce ne sono molti. Oggi esiste un’editoria molto attenta che si occupa di sensibilizzare anche i più giovani fin dall’infanzia all’argomento con delicatezza e attenzione educativa. Io che lavoro soprattutto con gli adulti segnalo alcune letture che possono essere utili, consigliabili anche ai ragazzi a partire dai 14 anni.

L’autrice racconta di sé, della sua vita con una madre estremamente religiosa e conformista che, quando scopre la sua omosessualità, le chiede “perché essere felice quando puoi essere normale?” Solo il titolo vale la lettura del libro, che è coinvolgente e intenso.

Ben diverso dal film che ha ispirato, questo libro è di un’intensità unica. Partendo da un bambino strappato alla madre nubile per essere dato in adozione, intorno alla narrazione della sua intera vita si racconta le difficoltà di essere omosessuali rifiutati dalla famiglia e dalla società in quegli anni Ottanta nell’America di Reagan che tanti danni ha fatto all’ombra dell’AIDS.

Libro francese indirizzato ai ragazzi più giovani, racconta la storia di tre giovani orfani che scoprono di avere un fratello ventenne gay per nulla affidabile che potrebbe salvarli dall’orfanotrofio. La storia disarma, descrivendo alcuni stereotipi per poi mostrare come possono essere abbattuti.

In questo romanzo si parla di transessualità. Liam si sente una donna e si fa chiamare da sua sorella quattordicenne con il nome di Luna. Regan è l’unica a conoscere il segreto del fratello, che soffre enormemente per non poter venire allo scoperto. Questa lettura aiuta a capire cose che anche alle persone più aperte sfuggono riguardo la transessualità.

Questo è un classico della letteratura LGBTQIA+. Un giovane che fugge dalla propria omosessualità s’innamora di un ragazzo che ne è invece consapevole. Il legame diventa difficile proprio per queste contraddizioni. Pubblicato nel 1956, è intenso e profondo, oltreché attuale. Anche solo per godersi la scrittura di Baldwin vale la pena di leggerlo.

Il film a cui ha dato ispirazione è ben più noto, ma il libro non ha nulla da invidiargli, anzi. Storia di due ragazzi che s’innamorano, ambientato sulla riviera ligure negli anni Ottanta, è intenso e sensuale. Ma alla meraviglia della passione la storia deve poi arrendersi alle difficoltà della realtà.

Anche questo è un grande classico, ma di quelli che sprigionano un’energia unica. Qui è tutto mentale, ma talmente intenso da rendere possibile un’empatia particolarmente intensa. Si tratta di un racconto, quindi una lettura breve. Zweig scrive come un dio.

Questo è un libro che non parla di omosessualità, ma ad un certo punto l’argomento si inserisce. Siamo nel Texsas del 1958 e un tredicenne mette il naso in un segreto che gli cambierà la vita. L’ambientazione è ben delineata e le descrizioni sono talmente vive da incollarvi alle pagine del libro. La sorpresa è assicurata (e per questo non descriverò oltre).

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