Il caso ha voluto che appena arrivato al Salone del Libro di Torino incappassi in uno stand che esponeva libri di una casa editrice che ho scoperto avere una filosofia etica e che non avevo mai neppure preso in considerazione. Voglio parlarvi della Marotta&Cafiero editori, esempio di come sia possibile svolgere un’attività imprenditoriale nel mondo dell’editoria (e non solo) in modo etico.
Una tradizione e la sua metamorfosi
La Marotta&Cafiero editori prende origine dalla casa editrice Marotta nata nel 1959. Pubblicavano autori del calibro del premio Nobel André Gide e Domenico Rea e tra i curatori c’era Salvatore Quasimodo. Una casa editrice, quindi, che ha attraversato la seconda metà del Novecento, per giungere al 2000, quando Anna Cafiero entrò nel gruppo, dando vita al doppio nome della casa editrice. La sede dell’azienda era a Posillipo, zona bene di Napoli. Ma nel 2010 i vecchi proprietari decisero di lasciare le redini alle nuove generazioni. Rosario Esposito La Rossa e Maddalena Stornaiuolo, diciannovenni, ricevettero la casa editrice dalle mani della famiglia Marotta per reinventarne le sorti in una condizione economica difficile cui fecero fronte credendo in un sogno. Ragazzi con il vento tra i capelli e l’entusiasmo della giovinezza, con poche risorse e tanti grattacapi, trasferirono la sede da Posillipo a Scampia, zona dalla fama non certo cristallina. Eppure l’idea nella sua follia era geniale: trasformare la stampa di libri in uno strumento di emancipazione dal malaffare e di sostegno ai più deboli. Al posto di creare una Onlus, questi giovani hanno rifondato una casa editrice su cui nessuno avrebbe mai scommesso nulla. E, invece, a distanza di dodici anni i traguardi che possiamo osservare sono incredibili.
L’etica del coraggio
Quando ho raccontato a Silvana di @librigentili, di questo ragazzo che mi ha convinto ad acquistare due libri in modo convincente e spiazzante, mi ha subito detto: quello era Lucariello. Ho scoperto dalla pagina instagram @marottaecafiero che si tratta di un giovane con qualche difficoltà a trovare un posto nel mondo che nel giro di pochi mesi ha saputo trasformarsi in un libraio con ottime capacità. A posteriori, sapere che questa casa editrice si preoccupa di reclutare personale con attenzioni così particolari ha reso il mio acquisto di maggior valore. Il fatto che la casa editrice abbia sede a Scampia è già di per sé un’azione rivoluzionaria e il fatto che si autodefinisca azienda pizzo free è qualcosa che la dice lunga sull’aspetto etico del lavoro di questi editori che mi appaiono unici nel loro genere.
Spaccio di libri e Scugnizzeria
La casa editrice ha anche un ispiratore. Si chiama Antonio Landieri, cugino e vittima innocente di camorra, ucciso per sbaglio a soli 25 anni, durante una faida tra clan. Attorno allo storytelling che accompagna questo particolarissimo progetto editoriale, è stata utilizzata tutta una serie di nomenclature che si riferiscono alla liberazione dal giogo della criminalità e al rovesciamento dei significati, trasformandoli in accezioni positive. Loro infatti si definiscono spacciatori di libri e accanto alla casa editrice è stata costruita La scugnizzeria, libreria e centro culturale con tutta una serie di attività che ha reso il tentativo di recuperare un quartiere difficile un esempio nazionale.
Le attività della Scugnizzeria
Alla scugnizzeria le attività avviate sono tante: dalla scuola di recitazione, alla radio per i dislessici, fino ad arrivare alla costruzione di giocattoli e al Tg di buone notizie. La casa editrice è riuscita anche a creare una piccola casa discografica indipendente, la Marotta&Cafiero Recorder.
Tra le iniziative interessanti c’è Il libro sospeso, ovvero la possibilità di acquistare nella libreria un libro da lasciare a qualche giovane che non spenderebbe, o non potrebbe spendere, soldi per un libro, ma che trovandolo in dono potrebbe appassionarsi. Se in una libreria di qualche altro luogo questo non avrebbe senso, in un quartiere come Scampia è un grande gesto che a ognuno viene data la possibilità di compiere.
Sono esempi di progetti positivi e propositivi virtuosi per i giovani e che fanno riflettere i meno giovani, talvolta incapaci di mostrare alle nuove generazioni che sognare e sperare vale sempre la pena.
I libri ecologici
Accanto alle iniziative sociali, la Marotta&Cafiero si preoccupa di produrre libri che tengano in considerazione l’impatto ambientale. Per questo motivo i loro volumi sono prodotti con carta riciclata. Ma non solo. Anche negli inchiostri viene fatta una scelta ecologica utilizzando quelli a base vegetale. Non meno ecologiche, se così vogliamo dire, sono le scelte editoriali. I testi pubblicati sono di qualità, con un rapporto qualità/prezzo non indifferenti. Curiose le diverse collane, come Le mosche bianche in cui vengono pubblicati libri difficili da trovare a scaffale o poco conosciuti. Interessante è anche l’idea di trasformare il libro fisicamente, in modo che il cartaceo sia un’esperienza nuova, diversa dalla sola lettura del testo. Karl Marx Show di Juan Goytisolo ha acclusi degli occhialini per le visioni tridimensionali delle prime pagine in cui compaiono disegni particolari, che non si vedrebbero a occhio nudo. Oppure Sognai la neve bruciare di Antonio Skarmeta impaginato come fosse un album delle figurine dei calciatori, con alcune figurine accluse.
Se i libri ci stupiscono ancora
Se i libri ci stupiscono ancora c’è speranza nonostante il libro sembri, ad alcuni, in via di estinzione. Ma ancora di più, con esempi come quelli che vi ho descritto, c’è il desiderio di ripensare alle attività che coinvolgono tutta la filiera dell’editoria, includendo in un perimetro molto vasto le attività sociali, educative e, perché no, di biblioterapia. I libri rimangono ancora una speranza. Non risolveranno certo le sorti del mondo, ma restano una fiammella che continua a illuminare.
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