È nota la censura che avviene soprattutto nelle biblioteche scolastiche americane riguardo libri che toccano temi politici, razziali, religiosi e di orientamento sessuale. Ma non tutti sono disposti ad accettarla. Un’iniziativa della Biblioteca pubblica di Nashville nel Tennessee ha fatto particolarmente scalpore, soprattutto per il successo non previsto: la distribuzione della tessera “io leggo libri proibiti”.
Una tessera speciale
Dato che la biblioteca di Nashville non censura libri, per sensibilizzare la popolazione ha deciso di distribuire per un mese ai nuovi iscritti una tessera con su scritto “I Read Banned Books”. Sono stati moltissimi a presentarsi per ritirarla, tanto da rendere questa iniziativa permanente.
Qualcuno potrebbe considerare la cosa semplice pubblicità. Invece, dietro questa iniziativa c’è un regolamento del Tennessee varato per impedire la libera circolazione di libri che noi oggi consideriamo semplicemente come letteratura. Ma la letteratura fa pensare, e questo è il vero problema.
La censura nelle biblioteche scolastiche
Negli Stati Uniti è in corso una campagna contro i libri che trattano argomenti legati al razzismo, all’omosessualità, all’identità di genere e alle minoranze. Questo stato di cose è stato recentemente valutato da un’inchiesta (qui) che ha portato notizie inquietanti. Se il problema è endemico a livello nazionale, in alcuni Stati si è fatto acuto. L’iniziativa del Tennessee, che ha portato alla nascita della tessera “io leggo libri proibiti” come forma di protesta è emblematica: la creazione di un’assemblea di nomina politica che prevede la rimozione di libri non graditi in tutte le biblioteche scolastiche dello Stato. Certamente la tutela delle letture dei più giovani è importante e può essere comprensibile, ma è sconcertate vedere quali sono i libri censurati.
Titoli censurati
Scoprire che è stato censurato Maus di Art Spiegelman (qui una riflessione sull’opera di Moni Ovadia) è il primo campanello d’allarme. Non si capisce il senso, se non considerandola una manifestazione estremista. Più comprensibile, ma altrettanto condannabile, è la messa al bando de Il racconto dell’ancella di Margaret Atwood. Essa descrive una distopia: un’America dove le donne sono solo fattrici di figli e la misoginia regna sovrana. Il libro è stato scritto nel 1985, ben prima della sentenza della Corte Costituzionale che cancella negli Stati Uniti il diritto all’aborto. Eppure ha evocato per anni un pericolo che sembra farsi sempre più reale, oggi più che mai: perché i giovani non dovrebbero leggerlo? Perché non dovrebbero diventare più consapevoli della realtà attraverso la finzione letteraria? Può bastare la descrizione in alcune parti di atti sessuali non pornografici a rendere questi libri inadatti a un pubblico giovane? Pensiamo a quello che vedono su internet e la risposta viene da sola.
L’elencazione dei titoli censurati potrebbe andare oltre, e riguarda anche altri Stati, ma per capire di cosa stiamo parlando basta considerare che 97 titoli su 100 è scritto da autori appartenenti a minoranze etniche, donne e scrittori LGBTQ+. Perfino Amatissima del premio Nobel Toni Morrison è tra i libri censurati.
La censura in Italia
In Italia le biblioteche scolastiche strutturate e di dimensioni ragguardevoli sono talmente poche da impedire che questo problema sia sentito. Ma non mancano però episodi simili nelle biblioteche pubbliche. Ne riportai uno qualche anno fa (qui) in cui una bibliotecaria fu trasferita d’ufficio per essersi rifiutata di stilare una lista di libri per bambini, che parlavano di omosessualità e famiglie omogenitoriali, destinata alla rimozione degli stessi. Portare alcuni titoli in biblioteca non è facile per i bibliotecari. Non dimentichiamo che la biblioteca pubblica è legata alla politica del Comune in cui risiede e da essa dipende, soprattutto laddove a gestire i servizi bibliotecari sono cooperative esterne e non personale di ruolo, dando vita di fatto a un’autocensura.
La bellezza dei libri proibiti
L’iniziativa della tessera “io leggo libri proibiti” dovrebbe essere esportata con un vincolo preciso per essere ottenuta: partecipare a un corso in cui imparare quali sono stati i libri proibiti nel passato e che oggi abbiamo l’onore di poter leggere, e quali oggi sono in pericolo. Daremmo in questo modo l’opportunità, soprattutto alle nuove generazioni, di diventare più consapevoli del valore della lettura e di quanto paura facciano i libri a coloro che vogliono toglierci la libertà.
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