Nelle biblioteche scolastiche americane sta avvenendo un continuo tentativo di censura moderna. L’American Library Association segnala che tra il 1° gennaio e il 31 agosto 2022 sono stati registrati 681 tentativi di bandire o limitare l’accesso a un totale di 1.651 libri. Se nel 2015 venivano vietati 1-2 libri ogni anno, oggi il dato è aumentato fino a 5-6 al giorno. Secondo un rapporto di Pen America, nell’anno scolastico 2021-2022 quasi 140 distretti scolastici in 32 Stati hanno emesso più di 2.500 divieti sui libri. Le misure hanno riguardato più di 5mila istituti scolastici, per un totale di quasi 4 milioni di studenti e 1.648 testi. Considerando che spesso molti fenomeni americani dopo poco si realizzano anche in Italia, una riflessione seria può essere utile.
Tematiche censurate
C’è un nesso tra censura e politica. Se è vero che spesso negli USA sono i genitori a chiedere la censura, è altrettanto vero che accontentarli significa guadagnare degli elettori. Per questo alcuni stati federali emettono normative a questo scopo (come un mese fa vi ho descritto qui).
Ma quello che fa riflettere e sbalordire sono i libri che non si vogliono far leggere ai giovani. Uno di questi è Uomini e topi di John Steinbeck: ci potete credere?
Le questioni più osteggiate riguardano le persone LGBTQ+, le minoranze e i loro diritti, la sessualità, le malattie sessualmente trasmissibili al di là di come vengono presentate: esattamente quello di cui i ragazzi avrebbero bisogno di capire per sviluppare una propria consapevolezza.
Politica e libri
Vedere censurati scrittori come Margaret Atwood, Jody Picoult e Toni Morrison mi sembra incredibile. Eppure è quello che accade. I ragazzi vedono di tutto su internet, eppure non gli si concede la libertà di leggere. Le chat di qualsiasi tipo, il porno online e i social alienanti sono preferiti ai libri. Le biblioteche, servizi pubblici essenziali, sono in mano alla gestione del politico di turno che può approfittare di questa richiesta da parte dei genitori per dimostrare di proteggere i loro figli. La possibilità che leggere permetterebbe loro di farsi una propria opinione e di educarsi alle difficoltà della vita non lo sfiora neppure. So che molti genitori leggono con i loro figli quei libri e magari ne parlano, scelta tra le migliori. Ma davvero tanti preferiscono le maniere forti. Negli USA c’è stato chi ha denunciato i bibliotecari o gli insegnanti per aver fornito materiale pornografico per il solo fatto di aver dato un libro che parlava di sessualità. Al di là del risultato prevedibile della sentenza, non c’è dubbio che tutto ciò scoraggia gli addetti alle biblioteche.
E in Italia?
Ultimamente è diminuita la fobia della teoria del gender e quindi la censura su tutto ciò che parla di questo. Non è sopita la questione, qualcuno crede ancora che l’orientamento sessuale e il genere percepito dipenda dalla cultura. C’è da capire se il nuovo governo che ha eletto un presidente della camera dei deputati così schierato su questi temi (qui) porterà delle conseguenze pratiche. Non so se saranno prese delle decisioni ufficiali, ma l’esperienza insegna che spesso per accontentare chi detiene il potere in quel momento si compiono azioni per compiacerlo senza che le abbia richieste. Restiamo quindi vigili sulle nostre biblioteche e continuiamo a leggere senza divieti insieme ai nostri giovani.
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