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Il falso mito del libro-mattone

Tutti i lettori, ma proprio tutti, si sono spaventati davanti ai tomi più voluminosi, lasciandosi scoraggiare ed evitandoli quando possibile. Davanti a due libri ugualmente attraenti, istintivamente si sceglie quello più breve. Ma il problema sta davvero nel numero di pagine? E il libro-mattone è veramente quello molto lungo? Forse sì, ma non sempre.

La mania di finire sempre i libri

Conosco persone che se iniziano un libro si rifiutano di non completare la lettura, anche quando il testo non è di loro gradimento. Ma non è un vezzo, proprio non ci riescono. Noi lettori siamo strani, tutti fatti in modo diverso, ma tutti estremamente ostinati. Io questo problema non ce l’ho. Ho letto libri mollandoli all’ultimo capitolo. Quando ho letto Il codice Da Vinci di Dan Brown e ho capito alcune cose, l’ho lasciato a poche pagine dalla conclusione. E non me ne sono mai pentito. Non lo dico per spocchia, ma quando ho compreso che la storia della Maddalena era una bufala e che le vicende descritte erano più contorno che sostanza, ho sentito che, in qualsiasi modo finisse, la mia delusione non si sarebbe placata. Allora perché perdere tempo? Mi sono buttato su un altro libro. Ma pensate che difficile per un lettore che sente quest’imposizione interiore iniziare un libro voluminoso con la prospettiva di dover arrivare in fondo anche se risultasse orrendo: una tragedia! Però il problema non è solo dei libri voluminosi. Perché i libri-mattone non hanno nulla a che fare con la voluminosità. Sono ben altro.

I libri che frenano

Quello che è un libro-mattone per me può non esserlo per un altro. La parte soggettiva della lettura fa la differenza, non siamo tutti pronti per uno stesso libro nel medesimo momento. Detto questo, ci sono libri lunghissimi che si leggono più velocemente di libri meno spessi. Non parlo solamente del tempo soggettivo, in cui i lettori non percepisco le ore che passano, ma anche del ritmo di lettura. Questo dipende dalla semplicità o dalla complessità della scrittura, ma soprattutto da quanto riusciamo a immergerci nella trama e nello stile. Un centinaio di pagine possono essere più pesanti di settecento, non ci sono dubbi. I libri-mattone sono, quindi, indipendenti dal numero di pagine da cui sono composti. Si tratta di capire se fanno al caso nostro e se siamo disposti a interromperli prima di arrivare in fondo. In questo caso nessun libro è un mattone, ma possiamo classificarli come incompatibili con noi oppure ammettere che non siamo ancora pronti per loro. Mettiamoli su uno scaffale e lasciamo che il tempo faccia la sua parte. Ma c’è un’altra tipologia di libro-mattone di cui dobbiamo parlare: quelli che non vogliamo neppure aprire.

I classici e i loro limiti

Quando qualcuno dice che i classici non possono non essere letti mi viene l’orticaria. Se tu metti in discussione un lettore perché non ha letto un classico, quel lettore l’hai perso. Non potrai mai più incidere sulle sue letture, non sarai più in grado di mostrargli che si può crescere, trasformarsi, amare libri detestati prima, consapevoli che è accaduto solo perché non si era pronti. La sufficienza letteraria è una brutta bestia e purtroppo appartiene soprattutto ai lettori forti. Mi dispiace, anche se mi rendo conto che a chi legge per sé senza occuparsi professionalmente di libri come faccio io, poco importa della propria influenza sugli altri lettori. Ma davvero questi non influenzano nessuno? Pensate ai loro figli. Ai loro amici che si sento dire che senza leggere i classici si è una nullità. Leggere non è un atto neutro. Leggere significa agire su sé stessi, ma anche sul mondo circostanze. Questo può avvenire volontariamente o involontariamente. E il mondo peggiore di farlo è agire volontariamente facendo sentire gli altri lettori o i lettori deboli inadeguati e poco importanti.

Libri belli e libri brutti

Non esistono libri inaccessibili. Esistono libri belli e libri brutti. E il bello e il brutto è molto soggettivo. Ci sono libri di pregio e libri commerciali. Ognuno di noi è pronto a un certo tipo di libri in diversi momenti della vita. I libri-mattone compaiono quando non siamo pronti e possono essere anche libri molto belli e di pregio. Il vero problema è che abbiamo bisogno di tempo per essere in grado di accogliere quel testo, capaci di non farci scoraggiare e in grado di trovare le perle nel mare di parole in cui a volte fatichiamo a nuotare. Serve tempo. Serve amore per i libri. Serve credere in essi. Tutto il resto non esiste.

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