Libri solidali

Libri solidali per Natale

Su Biblioterapia Italiana News n.24 (è un articolo lungo riservato agli iscritti della newsletter che esce ogni due settimane) ho dato qualche consiglio su come scegliere i libri da regalare a Natale. Oggi vorrei condividere con tutti le modalità di fare questo regalo in modo solidale attraverso la scelta dei titoli e con l’aggiunta di altri stratagemmi.

Libri solidali

Ci sono autori e case editrici che decidono di devolvere interamente o parte del ricavato a progetti umanitari e solidali: quale occasione migliore per fare i nostri regali di Natale?
Il primo che vi consiglio è Ogni cambiamento è un grande cambiamento di Nicolò Govoni. Se lo acquistate qui, contribuirete a un ulteriore donazione.
Confesso che non l’ho ancora letto, ma lo consiglio ugualmente perché ho scoperto il suo Bianco come Dio che mi ha molto coinvolto e perché il suo progetto umanitario è molto interessante. Si tratta di Still I Rise, organizzazione no profit che opera con scuole d’emergenza e formazione, soprattutto a favore di bambini rifugiati in zone di confine e critiche, orfani e in difficoltà di vario genere. Congo e Kenya sono i centri collocati in piena Africa, mentre le scuole in Grecia e Turchia raccolgono i bambini che si trovano in fuga nel Mediterraneo. E non si tratta di formazione di base, ma di alto livello (fino al baccalaureato), per permettere un futuro davvero migliore a questi bambini e ragazzi. Per non essere sottoposta a influenze esterne, l’associazione si sostiene solo attraverso fondi privati, rifiutando quella provenienti dagli Stati ed enti pubblici.
Il secondo libro consigliato è La luna di Kiev che riprende una poesia di Gianni Rodari e la percorre attraverso le illustrazioni di Beatrice Alemagna. L’intero ricavato della vendita del libro viene devoluto alla Croce Rossa Italiana per l’emergenza in Ucraina.
Il terzo libro di cui vi voglio parlare è Anche Superman era un rifugiato curato da Igiaba Scego che raccoglie storie scritte da autori vari per raccontare le vicende di rifugiati famosi e meno famosi provenienti da tutto il mondo. In questo caso, attraverso la vendita del libro, l’editore sostiene l’UNHCR, ovvero l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati.

Segnalibri solidali

Insieme ai libri perché non metterci un bel segnalibro? Oppure è possibile trasformare i segnalibri in un regalo, magari per fare un dono non troppo impegnativo.
Ci sono diverse associazioni che hanno nel loro catalogo i segnalibri. Le più grandi, per renderli vendibili durante tutto l’anno, li propongono come bomboniere, ma direi che per Natale vanno benissimo. Inoltre, sono personalizzabili. Vanno acquistati non singolarmente, ma in un numero minimo che però non comportano spese eccessive. Ecco le proposte delle associazioni più conosciute:

Emergency;
Ail. Associazione Italiana contro le Leucemie;
Lega del filo d’oro;
Still I Rise;

E se volete completare il tutto con una carta da regalo, potreste pensare a quella proposta da Medici senza frontiere.

Per concludere

Le proposte di libri, segnalibri e carta regalo provengono da una ricerca su internet e in alcuni casi dal mio interesse personale per alcune iniziative. Ho sempre timore, se non conosco personalmente le realtà in questione, di incappare in situazioni poco chiare. Per questo la mia scelta è caduta su associazioni conosciute che, con tutti i limiti che possono avere, danno un minimo di garanzia. Non voglio però nascondere l’attenzione che sto riservando a Still I Rise che, se lo desiderate, potete seguire anche qui sul profilo Instagram di Nicolò Govoni.
La solidarietà è una cosa seria, che invito tutti a svolgere con coscienza e attenzione, prima di tutto sul territorio in cui si vive, osservando l’associazionismo e le iniziative che si possono conoscere personalmente. Molti di loro spesso lavorano nel cosiddetto Terzo Mondo e tornano a casa per trovare fondi che chi li conosce può fidarsi a donare. Altrettanti aiutano le persone dietro casa e fanno un lavoro altrettanto lodevole. E non dimentichiamo che anche una bella torta ai nostri vicini di casa che sappiamo essere meno fortunati non è da meno.

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