Per noi che viviamo a Verona, stanotte la tradizione vuole che Santa Lucia porti regali ai bambini buoni e carbone a quelli cattivi. Si tratta di una tradizione certamente multisecolare che da sempre ha unito nonni e nipoti. Seppure il consumismo imperante abbia rubato un po’ di quella magia esistente un tempo, nel 2022 i bambini tremano ancora di eccitazione all’arrivo di questo appuntamento. E i loro genitori più di loro.
Le tradizioni che restano nel tempo
Se volete un libro d’autore che parli di Natale, vi consiglio Il panettone non bastò di Dino Buzzati. Il volume raccoglie scritti che il giornalista ha pubblicato su varie testate nel periodo natalizio. Vi è un racconto in particolare che amo tantissimo intitolato Il problema del bambin Gesù che leggo spesso durante i reading natalizi. Racconta di una realtà in cui gli adulti credono nei doni portati dal bambin Gesù mentre i figli pensano, incredibilmente, che siano loro a consegnarli. Solo una penna come quella di Buzzati poteva rendere credibile una narrazione di questo tipo. Eppure, se nella realtà gli adulti e i bambini hanno parti chiare, nei sentimenti i genitori si sentono emozionati quanto i figli. Ma non solo. Gli adulti che figli non ne hanno, si aspettano, nella maggior parte dei casi, un regalo nella casa dei genitori. Nulla a che fare con le dinamiche vissute nell’infanzia, ma che riescono comunque a smuovere gli animi in questa notte assolutamente particolare, stimolando un ricordo che non sbiadisce mai.
Regalare libri per Natale
Le storie natalizie hanno un fascino difficilmente superabile. Anche i grandi autori hanno spesso ceduto al richiamo finanziario del Natale. Sì, perché la verità è che durante le festività si è più propensi ad acquistare libri da regalare e la scelta cade spesso su quelli a tema. Non credo sia un caso se J.K. Rowling abbia deciso di pubblicare il suo Maialino di Natale, così come hanno fatto molti altri scrittori noti, tra cui Agatha Christie, Patricia Cornwell, Roddy Doyle e perfino Enrico Ruggeri (che scrittore non lo è, eppure nel 2012 ha pubblicato Non si può morire la notte di Natale). Durante le festività non cambia il concetto: acquistate libri, ma che siano bei libri. L’attrazione per l’argomento natalizio spesso nasconde brutte sorprese.
Notte di Santa Lucia all’Università Popolare di Sona
Questa sera sarà a tema natalizio l’ultimo laboratorio del corso di biblioterapia che ho tenuto da ottobre per l’Università Popolare di Sona. Inevitabilmente ho scelto testi che facessero riferimento alle tradizioni natalizie in virtù del fatto che i nostri 10 incontri hanno avuto come filo conduttore il rapporto tra generazioni. Parleremo quindi dei Natali di una volta, ma anche delle tradizioni all’estero, che spesso sono molto lontane dalle nostre. Non dimentichiamo che le tradizioni che noi adduciamo alla religione, non di rado hanno un’origine pagana, diversa nelle diverse parti del mondo. E la prima di queste tradizioni è certamente il Natale. Nel libro Dodici ricette di Natale di Janette Winterson, dove si mescolano racconti e ricette, c’è un’introduzione molto bella (che potete leggere interamente qui) che spiega in modo chiaro l’origine pagana del Natale senza bisogno di ricorrere a un testo di saggistica.
Per concludere
La mia Santa Lucia quest’anno mi porterà doni o mi butterà il carbone negli occhi? A volte mi stupisco di come i bambini nei secoli siano sopravvissuti a tanto terrore messo nelle leggende e nelle favole, ma sappiamo che anche questo aveva il suo scopo. Ho sempre temuto il carbone, ma da quando ho scoperto che sotto l’albero invece trovavo libri, ancora oggi attendo con gioia di sapere quali arriveranno (di quelli che ho chiesto di regalarmi…). E quest’anno non sarà diverso.
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