Da un po’ di tempo ho cominciato a seguire il canale Instagram @libri.brutti gestito dal cantante @auroroborealo (un nome, un programma). L’intento apparente di Auroro Borealo è solo comico, ma in realtà lui è un collezionista che scova questi libri assurdi e ce li restituisce in chiave ironica e ci fa riflettere: com’è possibile che questi volumi abbiano potuto trovare case editrici che li hanno pubblicati? Le copertine dei libri, così trash che scopo avevano? Riuscivano ad essere attraenti per chi li sfogliava? Quanto sono importanti le copertine dei libri?
Edizioni economiche
L’apice dei libri con copertine assurde e titoli altrettanto assurdi è avvenuto negli anni Ottanta. Era il periodo in cui l’obbligo di frequenza della scuola media, iniziato nel 1962, dava i suoi frutti. La popolazione adulta era alfabetizzata a un buon livello e i libri erano diventati un bene di massa. In quel tempo si sviluppò anche il fenomeno dei libri regalati o scontati quando acquistati con una rivista. Ma i lettori, esattamente come accade oggi, non erano tutti uguali. C’erano i lettori di letteratura, i lettori di manualistica e libri di facile consumo. Per i primi iniziò l’era del libro in versione economica. Dopo un anno dall’uscita del volume in brossura seguiva, solitamente sotto Natale, la pubblicazione della versione economica. Il libro aveva la copertina di cartoncino, era più piccolo, con i caratteri minuscoli. L’immagine era la stessa del libro in brossura. Il prezzo era un terzo di quello originale: come si poteva non comprarli? Poi c’erano i libri di facile consumo, diversi da quelli di oggi e alquanto inquietanti.
Libri soltanto utili
Vi è mai successo di entrare in una casa e scoprire che l’unico libro presente era quello delle ricette di Benedetta Parodi? Esiste un numero non esiguo di persone che acquistano solo libri che a loro avviso servono a qualcosa di pratico. Al massimo scelgono biografie di personaggi famosi contemporanei, possibilmente visti in televisione. I libri brutti di Auroro Borealo sono per la maggior parte di questo tipo. Scorrendoli, non posso che ridere, evitando le considerazioni tragiche su chi li ha acquistati. Ma è possibile, invece, ragionare su quanto i titoli e le copertine possano influenzare le nostre scelte ancora oggi, che la costruzione del libro come oggetto è molto più curata.
Vantaggi e svantaggi delle copertine
Tra i libri più macerati ci sono quelli di Selezione della narrativa mondiale, i cui volumi contengono quattro o più opere, ma che sono privi di immagine in copertina. Li trovo francamente inavvicinabili. In passato ne ho letti alcuni, ne posseggo ancora, ma ho una chiara difficoltà ad affezionarmi al volume. Consideriamo che la copertina riveste una sua importanza anche per chi utilizza l’e-reader. Poter vedere la copertina richiama o meno il desiderio di lettura rispetto alla scelta da un elenco di titoli. Il rivestimento del volume dichiara la prima identità di un libro e questo ha degli indubbi vantaggi, ma anche degli svantaggi. Chi non conosce l’opera che vuole acquistare in anticipo rischia di rimanere affascinato da una copertina che promette, ma non mantiene. E oggi è il rischio più comune. I libri brutti di Borealo hanno titoli che fanno riferimento a un contenuto criticabile, ma chiaro. Oggi la scelta dei titoli è curata tantissimo e altrettanto è curata la copertina, non di rado a scapito dei contenuti. Questo ci porta a un problema annoso: come si può scegliere un libro senza subire questo inganno? Come fare per capire che quello che promette la copertina sia effettivamente quello che troveremo nel contenuto?
E allora cosa si fa?
Temo purtroppo che la scelta di un libro vagando per gli scaffali liberamente sia una pessima idea. Credo sia possibile trovare aiuto nelle librerie indipendenti, dove i librari sanno aiutare il lettore a scelte attente e studiate, mentre le grandi catene puntano solamente alle vendite secondo standard legati solo al marketing. Anche i social sono di aiuto, ma serve capire con che colleghi lettori ci si confronta. Pure le biblioteche sono importanti, a patto che i bibliotecari siano preparati e aperti al confronto. Ma da sempre io considero fondamentali e primari gli amici lettori e i loro consigli. Copertina o non copertina, è il buon consiglio che può fare la differenza e ci permette di andare a colpo quasi sicuro nell’acquisto di un libro adatto a noi. E un buon amico lettore si riconosce anche da questo.
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