Matiullah Wesa

La democrazia dei libri

Non c’è stato grande clamore alla notizia che Matiullah Wesa, responsabile di PenPath sia stato arrestato in Afghanistan dai talebani. Un arresto dettato dal lavoro di questo giovane uomo impegnato da alcuni anni a diffondere l’istruzione e i libri soprattutto a favore delle donne. E con il ritorno del regime questo è stato considerato inaccettabile.

Chi è Matiullah Wesa

Nel 2009, poco più che un ragazzino, Matiullah Wesa fondò l’associazione PenPath, destinata a favorire l’istruzione delle bambine e delle donne. Con il suo lavoro, negli anni è riuscito a far capire alle donne stesse, dopo anni in cui erano state convinte che per loro non era importante studiare, che era un loro diritto e che potevano fare la differenza nella società. Matiullah Wesa, dopo l’occupazione talebana, non si è arreso e ha continuato convintamente il suo lavoro. Un lavoro che nasce dall’esempio di suo padre, che nel suo villaggio organizzò una modesta scuola su cui si abbatté, nel 2004, l’ira dei talebani: entrarono in quelle tende che costituivano la scuola e minacciarono con la pistola l’insegnante. Matiullah aveva otto anni e assistette alla scena. Poi andarono da suo padre e lo minacciarono di morte. Forse quell’episodio fu decisivo, non lo sappiamo. Ciò che è certo è che l’associazione da lui creata ha lavorato fino a oggi, e non sappiamo se potrà continuare.

Cos’è PenPath e cosa fa

PenPath nel link che trovate in questa pagina è rappresentato da una pagina di Twitter. L’indirizzo che dovrebbe indirizzare alla pagina del sito non è più raggiungibile. Difficile sapere per certo perché, ma è immaginabile. Ma possiamo vedere nelle foto a nostra disposizione il lavoro svolto: slogan, riunioni, lezioni fatte sulla sabbia a bambine e bambini, ragazze che mostrano il loro desiderio di studiare. Si vede Matiullah impegnato in tutta una serie di pubbliche relazioni locali e internazionali per far progredire il progetto. Adoro la foto della scuola mobile (qui sopra), con pannelli solari sul tettuccio e una piccola biblioteca. Da quando è nata, PenPath ha aperto cento scuole in tutto il Paese e ha ottenuto i assicurando a 54.000 bambine e bambini il diritto all’istruzione. Ha costruito trentotto librerie pubbliche nelle aree più remote del Paese, andando porta a porta per sensibilizzare le famiglie sull’importanza della scuola laddove l’istruzione era considerata inutile, soprattutto per le ragazze. Ma ora?

L’arresto prevedibile

Quando sono tornati i talebani, Matiullah era deciso a mantenere aperte le sue scuole e a continuare a favorire l’istruzione per le ragazze (qui), ma il suo ottimismo adesso è andato deluso. Non ci è dato di sapere come andrà a finire, ma non credo che fosse inaspettato l’arresto di due giorni fa. Purtroppo, è sotto gli occhi di tutti la decisione dei talebani di togliere completamente i diritti alle donne e ridurle al silenzio. In una delle fonti lette, si parla di come lui e i suoi volontari utilizzassero le moto, simbolo del potere tirannico dei talebani, per portare nei luoghi più desolati i libri. Purtroppo da oggi temo che questo non sarà più possibile. È doloroso avere conferma una volta di più che questo popolo martoriato, ancora una volta debba tornare sotto un regime così crudele e vivere costrizioni e sofferenze che non dovrebbero esistere. Ancora una volta possiamo capire l’importanza dell’istruzione per tutte e tutti. Così importante da impaurire anche un regime sanguinario che vuole sbarazzarsene a ogni costo.

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