gesù

Licenze letterarie per una Pasqua laica

La figura di Gesù non appartiene solo alla religione, ma anche alla letteratura. Per diversi motivi e con differenti modalità, gli scrittori si sono avvicinati alla figura di Cristo nel tentativo non di dare risposte di fede, ma di indagare quello che non per tutti era un dio, ma che certamente era un uomo fuori dal comune.
I romanzi che vi propongo non hanno in alcun modo l’obiettivo di un avvicinamento confessionale alla questione. Sono, anzi, una visione tutt’altro che canonica degli avvenimenti legati all’ultima parte della vita di Gesù, che però rimandano a riflessioni etiche e valoriali di grande importanza.

Il Maestro e Margherita

È impossibile parlare di questo argomento senza citare Il maestro e Margherita di Michail Afanas’evič Bulgakov, un libro che ha lasciato un segno indelebile non solo nei lettori, ma anche in tanti scrittori. E se oggi pensare al diavolo che arriva nella Russia sovietica è poco più di un espediente narrativo, immaginiamo come può aver agito sull’immaginario europeo, e italiano in particolare, degli anni Sessanta del Novecento nel leggere questa rappresentazione ambientata in un Paese che aveva deciso di essere ateo. L’effetto generato diventava anche politico. La lettura che possiamo fare oggi di quello che viene definito uno dei romanzi più importanti del XX° secolo non può produrre gli stessi effetti di allora. Il racconto nel racconto che narra la passione di Cristo diventa centrale, senza mancare di produrre stupore e talvolta incredulità.
Questo classico non è di semplice lettura, ma è uno di quelli che vale la pena tentare di scalare. Ha ispirato Salman Rushdie per i suoi Versi satanici, romanzo che gli è costato un attentato che quasi lo ha ucciso (qui) e ha generato l’ammirazione di un poeta come Eugenio Montale (qui). Impossibile non cosiderarlo.

Il vangelo secondo Pilato

Per chi ama Erich-Emmanuel Schmitt, si sorprenderà di scoprire che l’autore si è anche dedicato a testi lunghi tra i quali Il vangelo secondo Pilato. Racconta della vita di Cristo, mettendo in parallelo, in un certo momento, il punto di vista di Gesù e di Ponzio Pilato. La scrittura fluida e moderna aiuta a entrare nel testo, ma confesso che non mi ha convinto del tutto (secondo me, Schmitt dà il massimo nelle short-stories). Nonostante questo, gli spunti che si trovano sono tanti. Il punto di forza di questo libro è l’umanità che si manifesta in modo concreto e le riflessioni filosofiche e molto dirette a cui i lettori di Schmitt sono abituati. Il modo in cui parla in prima persona Gesù è molto efficace. L’autore ha cercato, pur con una scrittura contemporanea, di mantenere il senso della storia in cui sono accaduti gli avvenimenti.

Sete

A scrivere questo libro è stata Amélie Nothomb e l’ho adorato. Se preferite la scrittura convenzionale e non amate le provocazioni, rinunciate a leggerlo. Ma se vi piace essere incalzati e non temete di percorrere una strada narrativa dissestata, è il romanzo che fa per voi. In tutti i suoi libri Amélie Nothomb è così: o la si ama o la si detesta. E, come avrete capito, io la amo.
Qui la storia di Cristo proviene dalle sue stesse parole, che ricorda e prevede all’interno un flusso di pensiero intenso e profondo. A tratti può apparire un libro blasfemo, quindi lo sconsiglio a chi pensa alla Pasqua in modo ortodosso e religioso. La lettura di Sete è adatto a chi vuole esplorare in modo diverso quegli eventi umanamente riconoscibili che hanno cambiato la storia, passando attraverso i sentimenti dell’uomo considerato Dio dagli altri, ma molto meno da se stesso. E sono loro i protagonisti di questo libro: i suoi sentimenti. Gesù analizza la sua condizione senza ambiguità e con estrema umanità, senza sottrarsi alle inevitabili contraddizioni dell’essere umano, qual è lui in quel momento.

Il vagabondo delle stelle

Questo libro di Jack London parla della passione di Cristo solo in parte, ma vale la pena leggerlo. Il romanzo parla di un uomo incarcerato e costretto fisicamente, che inizia un viaggio tramite una specie di metempsicosi che lo mostra ai suoi stessi occhi in altri corpi e in altri periodi storici.
Non vi interessa particolarmente la questione che riguarda Gesù? Leggete lo stesso Il vagabondo delle stelle perché è senz’altro una delle opere più riuscite di London, ma meno conosciuto che vale la pena di esplorare.

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