Panchine letterarie

Le panchine letterarie di Madrid e non solo

Avete visto le meravigliose panchine letterarie installate a Madrid per sensibilizzare alla lettura? Splendide, non c’è che dire. Ma Madrid ha rilanciato un’idea che era già stata utilizzata in giro per l’Europa, senza escludere l’Italia.

In origine fu Londra

La prima volta che ho visto su internet delle panchine letterarie (qui) è stato qualche anno fa e con grande delusione mi sono accorto che, durante il mio viaggio a Londra poco tempo prima, non le avevo incontrate. Per questo ho cominciato a interessarmene, così da sapere dove cercarle quando sarei andato nuovamente. In realtà sono distribuite in diverse zone che vanno individuate e raggiunte, non sulle vie più note.
Nell’attesa di potermici sedere sopra con un bel libro tra le mani, ho cercato di capire come sono fatte. La cosa più interessante è che ognuna rappresenta un libro. La loro forma è proprio quella di un volume che si apre, lasciando lo spazio per sedersi. Non sono certo che siano così comode, ma certamente sono molto affascinanti.
Nel caso di Londra, dietro c’è di più. Sono state battute all’asta per una raccolta fondi destinati a un’associazione, la National Literary Trust, che si occupa di lettura e cultura per i bambini svantaggiati.
Queste panchine sono veri e propri manifesti pubblicitari per sensibilizzare alla lettura. Ma raggiungono davvero il loro scopo?

Le panchine letterarie dell’Università di Foggia

Nel 2018 è stata l’Università di Foggia a dare il via alla diffusione in Italia alle panchine letterarie (qui). Dichiarando apertamente di aver preso spunto dall’esperienza londinese, l’ateneo ha installato, con tanto di inaugurazione ufficiale, una serie di panchine all’interno degli spazi universitari. Riguardo ai libri ispirati dalle panchine, è stato scelto di rivolgersi alla letteratura italiana. Sono state quindi dipinte con romanzi di autori come Dacia Maraini, Oriana Fallaci, Alessandro Barrico e Giuseppina Torregrossa. Una scelta interessante in cui l’unica critica che possiamo fare è quella di aver tenuto queste meraviglie all’interno dell’università, dove i libri sono già amati. Rimane comunque un’iniziativa importante che ha dato la spinta affinché altre città seguissero il suo esempio.

Il borgo della lettura in Molise e le sue panchine

Macchiagodena è un borgo del Molise vocato alla lettura. Ha aderito a un progetto chiamato I borghi della lettura credendoci molto. Per questo è stato scelto, oltre ad altre iniziative, di procedere all’installazione di panchine letterarie collocate in modo particolare. Alcune, infatti, sono state sistemate in modo da creare una specie di stanza di lettura all’aperto, con libri messi a disposizione per quanti desiderassero fermarsi a leggere, oltre che a creare uno spazio di socialità per lettori che, a dispetto del luogo comune, sono una comunità unita e aggregata, che parla e si confronta. E non dubito che in un capannello del genere si insinuerà qualche curioso che, magari, prenderà anche lui un libro e inizierà a leggere.

Le panchine letterarie in Sardegna

Un paesino a 30 chilometri da Cagliari chiamato Donori ha scelto di creare una vera e propria piazza composta da panchine letterarie (qui). I libri o i riferimenti letterari delle panchine sono stati scelti in modo oculato affinché rispecchiassero non solo valori culturali, ma anche diritti umani, come riflette la panchina dedicata al “I have a dream” di Martin Luther King.
L’iniziativa non è isolata e si colloca all’interno di un progetto chiamato “Donori: un libro aperto” destinato alla diffusione, in diversi punti della città, di iniziative e installazioni destinate a rendere possibile un’apertura ampia verso la cultura da parte di tutta la popolazione.

Le nuove panchine di Madrid

In ordine cronologico, quindi, Madrid viene dopo l’Italia per questo genere di installazioni, anche se la Spagna è all’avanguardia riguardo le iniziative destinate alla promozione della lettura. Considerando in generale le modalità di costruzione della grafica delle panchine letterarie, quelle madrilene sono particolarmente curate. Sembrano davvero libri aperti e la seduta appare proprio come una pagina su cui si può leggere. È normale che più si prosegue nelle installazioni, maggiore sarà il miglioramento possibile. Sarebbe interessante valutare anche i materiali con cui sono state costruite. Alcune saranno in pietra, altre in plastica, la differenza non è scontata dato che questo rappresenta la possibilità per queste panchine di resistere nel tempo o meno. Certamente l’eco di questa idea si sta diffondendo e non possiamo che rallegrarcene.

Per concludere

Le panchine letterarie sono una meraviglia, ma sono solo un simbolo, non dimentichiamolo. Accanto ai simboli è indispensabile mettere idee e iniziative per favorire la lettura e, più in generale, la cultura. Da sole, dopo il primo momento di entusiasmo, diventeranno comuni panchine su cui sedersi e l’iniziale entusiasmo andrà scemando, fino a scomparire. La cultura la fanno donne e uomini che parlano di libri e leggono, soli o in gruppo, silenziosi o ad alta voce, continuamente. La vera novità delle panchine letterarie è che possono essere collocate ovunque, anche lontano dai luoghi della cultura, raggiungendo con la sua forma inconsueta coloro che i libri non li conoscono.

Forse qualcuno vedendole si stupirà che esista qualcuno tanto folle da creare una panchina a forma di libro, ponendosi poi il dubbio che forse la lettura non è poi così scontata. E un libro abbandonato su una panchina potrebbe indurlo a diventare un lettore anche solo per curiosità. Non sarebbe davvero poco.

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