Ci sono cose che vanno conservate e altre che vanno buttate. Alcune, semplicemente, vengono accantonate per farle tornare all’antico splendore al momento opportuno. Credo che per un’attività che svolgevo due anni fa sia il momento di tornare e rendere il proprio servizio a voi. Si chiamava “Non più di mezz’ora” e non vedo l’ora di ricominciare.
Torna “Non più di mezz’ora”
“Non più di mezz’ora” erano delle dirette Instagram settimanali. La prima fu svolta il 7 maggio 2020. Per me quell’iniziativa ha anche un valore simbolico perché l’idea è nata nel momento in cui, dopo la prima pandemia, mi era concesso di lasciare il lavoro in ospedale, in cui non sarei più tornato, per occuparmi di biblioterapia a tempo pieno. Quei primi mesi dell’anno, in cui la mia aspettativa era stata congelata, avevo iniziato a fare i primissimi laboratori di biblioterapia online, una novità assoluta che poi sarebbe diventata consuetudine.
Tornavo a casa, dove cercavo di stare solo, con il timore di poter essere portatore del Covid che temevo contrarre al lavoro. Lavorando in ospedale potevo spostarmi da casa, ma era un lusso di cui avrei fatto volentieri a meno. Ma non esistendo altro che il lavoro, avevo meno cose da fare dopo. Così il tempo a disposizione lo utilizzavo per prepararmi al grande salto. Quelle dirette Instagram facevano parte di quella preparazione.
Il perché del titolo
Il titolo non l’avevo scelto a caso, ma indicava il lasso di tempo che durava l’intervista. Sceglievo professionisti che in qualche modo giravano intorno al mondo della biblioterapia e della narrazione, tutti con competenze molto diverse, ma che potevano incuriosire per quello che avevano da dire. Le domande non erano preparate, la nostra era una vera e propria chiacchierata in diretta. L’intervista veniva poi caricata su Youtube e inserita qui.
Devo dire che mi hanno dato una certa soddisfazione, ma la cadenza era settimanale e faticavo a mantenere il ritmo. Quando a ottobre mi sono licenziato dall’Azienda Ospedaliera, mi sono trovato a gestire una quantità di lavoro che aumentava e a cui non potevo sottrarmi. Ero diventato una partita iva, con tutti gli onori, ma anche i tanti oneri. Dovevo decidere cosa togliere dalle mie tante attività e la scelta è caduta su questo appuntamento: non avevo altra scelta.
A volte ritornano
A distanza di tempo, però, ho deciso di ricominciare con queste dirette, ma senza una cadenza fissa. Nei due anni trascorsi ho preso una maggiore confidenza con i social, che certamente sono indispensabili per condividere il lavoro che svolgo. Tra poco saranno tre anni che opero come facilitatore biblioterapista a tempo pieno e credo di aver imparato molte cose e conosciuto molte persone. E altre ne voglio conoscere. Queste interviste sono uno strumento anche per tale motivo: utilizzando la diretta, posso incontrare professionisti con cui non avevo parlato prima. Ma inserirò anche persone con cui collaboro, così da presentarle a chi mi segue.
Conclusioni
Come andrà questa serie di dirette che vorrei proporre, non lo so. Intanto si inizia il 24 maggio alle 18.00. La mia prima ospite sarà Federica Bocci, una fisioterapista che sta studiando filosofia e che ha fondato su Instagram un profilo di Medical Humanities chiamato @filos.med. Mi incuriosisce il suo approccio e, soprattutto, la sua evoluzione. La fisioterapia ha un visione globale della persona, i muscoli sono collegati tra loro, se uno soffre tutto il corpo soffre, per cui più facilmente comprende l’inscindibilità delle diverse parti dell’uomo. Mi aspetto quindi una sensibilità particolare e nuove idee che i suoi studi stanno generando in lei e che spero condividerà con noi.
Se vorrete esserci, iscrivetevi al canale @biblioterapiaitaliana su Instagram, attendete il segnale dell’avvio della diretta e state con noi.
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