Lunedì 18 settembre 2023 sono stato a Bologna presso la scuola Athenaeumlascuola, che ha ospitato la presentazione del libro scritto da Luca Buonaguidi, psicologo e scrittore, intitolato Poesia e Psiche. Dall’ispirazione poetica alla terapia della poesia. È stata l’occasione per conoscere l’autore e per ragionare sull’evoluzione che la Poesiaterapia sta avendo in Italia.
Quello che la poesia può fare
Poesia e Psiche è un libro che ha dietro di sé un lavoro decennale. Non si tratta di un semplice saggio sulla Poesiaterapia, ma di un vero e proprio viaggio all’interno della sua storia, della sua espansione e della sua applicazione. È un testo facilmente leggibile, ma certamente impegnativo. È però questa la sua dote: un’articolata esposizione delle diverse scuole di pensiero e dei differenti autori, con un apparato bibliografico completo e complesso, che non interpreta, ma afferma, grazie a studi riportati e autori citati. Si presenta così adatto a lettori di tutti i livelli: dallo psicologo, al facilitatore di biblioterapia e poesiaterapia in attività, fino ad arrivare agli studenti, aspiranti professionisti e ai curiosi. Soprattutto, ci troviamo davanti al primo testo complesso sulla Poesiaterapia di matrice italiana, che non soffre di complessi di inferiorità esterofila, ma sviluppa un pensiero articolato, forte dell’esperienza dell’autore nell’utilizzo della Poesiaterapia e della collaborazione con Millegru, associazione che da anni è capofila nello studio, nella formazione e nella divulgazione di questa disciplina.
Un invito gradito
L’incontro con Luca Buonaguidi non è avvenuto per caso. Alla presentazione del suo libro sono stato invitato da Annarita Zazzaroni, diplomata nella prima edizione del Master in Biblioterapia che sta avviando un centro di biblio-poesiaterapia in Emilia Romagna, e Dome Bulfaro, docente del Master in Biblioterapia e fondatore, nonché collaboratore, dell’associazione culturale Millegru. Loro sono una parte della rete che dall’Università di Verona stiamo cercando di creare attorno alla biblioterapia e a tutto ciò che le è attinente. L’obiettivo che stiamo tentando di realizzare in Italia è mettere al centro la disciplina e creare una collaborazione nazionale in cui ogni studioso e ogni professionista, ognuno con le proprie peculiarità, entrino in contatto tra di loro, permettendo un virtuoso flusso di idee e di iniziative.
Perché Biblio/Poesiaterapia (o Biblio/Poesia Terapia)
Quando parliamo di Poesiaterapia, parliamo di Biblioterapia. All’estero si utilizza più spesso il termine bilio-poetry therapy e non è un caso. Se prendiamo, ad esempio, il famoso manuale di Arleen Hynes, e leggiamo il titolo originale, salta subito all’occhio: Biblio/poetry Therapy. The interactive process: a handbook. Anche la nota federazione americana non è da meno chiamandosi International Federation for Biblio-Poetry Therapy. E l’acronimo correlato, ovvero IFBPT tiene unite la Biblioterapia e la Poesiaterapia. Non va quindi dimenticato che quando parliamo di Biblioterapia senza ulteriori aggiunte, intendiamo comunque anche la Poesiaterapia, ma anche tutte le altre tecniche narrative che possono essere utilizzate per raggiungere gli obiettivi prefissati. Perché è proprio questo che caratterizza la Biblioterapia: è un insieme di tecniche che il facilitatore preparato è in grado di scegliere per soddisfare i bisogni dei propri utenti.
Conclusioni
L’avanzamento anche in Italia della Biblioterapia prosegue. Il Master in Biblioterapia organizzato dall’Università di Verona ha aperto le iscrizioni per la terza edizione (qui) e il 28 ottobre nascerà BIPO-Associazione Italiana di Biblioterapia e Poesiaterapia di cui vi darò più avanti i dettagli (se volete essere avvisati, iscrivetevi alla newsletter qui, ricevendo il podcast sulla Biblioterapia in regalo, da cui, se non vi interesseranno altri contenuti, poi potrete disiscrivervi in autonomia). È un’evoluzione che prosegue e ci vede avvicinarci sempre di più alla diffusione della biblioterapia come negli altri Paesi. Un passo alla volta.
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