Musica libri

La musica dei libri

La lettura non è un’attività silenziosa, neppure quando si leggono i libri con la mente. Ci sono dentro suoni, voci e pure tanta musica. Ecco in che modalità

I suoni e la musica tra le pagine

La parte più scontata riguardante la musica che si può incontrare leggendo è senz’altro quella descritta. Ci sono libri che sono incentrati sulla vita di musicisti, ma la musica entra nelle trame di tantissimi altri testi. Cito Il violino nero di Maxence Fermine, appartenente alla Trilogia dei colori, ma ce ne sono davvero molti altri e facilmente individuabili. La lettura silenziosa non è priva di suoni e di musica. Penso a La vita segreta delle api di Sue Monk Kidd, dove la ragazzina entra insieme alla sua tata di colore dentro un fiume in una notte d’estate. Se ci penso, sento il suono dell’acqua, il caldo afoso mescolato alla brezza della notte, le voce nel silenzio. Il fatto è che per quanto io possa spiegare tutto ciò a un non lettore, non potrà mai capire. Perché questa è una magia che solo chi legge può comprendere.

Le emozioni della musica

Non dobbiamo però dimenticare che l’ascolto della musica suscita emozioni di per sé. I testi scritti evocano musica, ma l’ascolto genera emozioni di grande intensità e questo è dimostrato dal fatto che è il linguaggio artistico più utilizzato, indipendentemente dalla cultura e dall’alfabetizzazione. C’è anche da dire che le canzoni, quindi testo e musica insieme, sono una forma di poesia se consideriamo poesia un modo per comunicare emozioni e per ascoltare emozioni.
Nei lettori la sensibilità alla musica è senz’altro molto alta e può diventare motivo di ricerca di una determinata tipologia di libri. Vi è mai capitato di sentire una musica che vi ha fatto provare emozioni forti e vi sia venuto voglia di cercare un libro che facesse lo stesso? È probabile di sì.

La musica nei laboratori di biblioterapia

Non è una modalità che utilizzo solitamente, ma so essere cara ad altri colleghi e colleghe. Si tratta di inserire degli spazi musicali che nella maggior parte dei casi sono finestre per l’amplificazione delle emozioni, per favorire il relax o per aumentare la concentrazione. Nel laboratorio la discussione e le attività in gruppo rimangono attorno al materiale narrativo e rimangono gli strumenti principali, ma la musica permette un balzo sul fronte del non verbale ed emotivo. Solitamente ci si serve di una registrazione prodotta attraverso uno smartphone con l’ausilio o meno di una cassa amplificatrice.
È un mezzo che vedo con grande favore e la mia scarsa propensione a utilizzarlo è dovuto al mio stile di conduzione che, magari, in futuro potrebbe aprirsi alla musica, che amo molto.

La Bibliomusictherapy

Lavoro molto con la musica quando tengo laboratori di Bibliomusictherapy, ovvero avendo come mezzo, insieme al materiale letterario, un musicista e il suo strumento. Nello specifico, io lavoro con Emiliano Martinelli, arpista e musicoterapista. Insieme sviluppiamo corsi, solitamente di 5 incontri circa, in cui lavoriamo prima in modo disgiunto, lui con la musica e io con la lettura, per poi affiancare i partecipanti nella scelta di un testo significativo per loro e arrivare a farglielo leggere all’interno di una melodia. Le emozioni che si sviluppano dentro questo setting è fortissimo. Io stesso ho cominciato a ragionare su questa possibilità anni fa, quando tenevo dei semplici reading letterari accompagnati da musica e sentivo l’amplificazione delle emozioni dentro di me, che divenivano capaci di sostenermi e rafforzarmi. Cercare di studiare questo metodo, sostenuto da pochissimi studi, e cercare di applicarlo è stata una conseguenza inevitabile.

Conclusioni

La musica è un’arte tra le più antiche, forse giunta prima della parola (qui), che narra essa stessa delle storie. Le commistioni possibili tra testi e musica sono molte, tutte interessanti e produttrici di grandi possibilità espressive ed emotive. Credo che se è vero che si potrebbe vivere senza libri (dio ce ne scambi e liberi da una simile possibilità), non penso sia possibile farlo senza musica (pensiamo alle popolazioni primitive). E allora troviamo modi per unire queste arti, così da portare i tanti amanti della musica che sono non lettori a scoprire che dentro i libri possono trovare qualcosa che anche loro amano.

* Questo post fa parte dei post dedicati alla biblioterapia che pubblichiamo a tre voci: Ana Gutierrez, Irene Monge ed io ogni mese affrontiamo un argomento cercando di parlare ognuno con la propria visione. Questo mese (novembre) è dedicato alla musica. 

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