Il 15 marzo 2024 presso l’Università degli studi di Verona si terrà il primo convegno internazionale sulla biblioterapia tenuto all’interno di un ateneo italiano. Non si tratta di un evento conoscitivo sulla biblioterapia, ma di una discussione di livello avanzato, certamente più adatta a chi già maneggia o si prepara a maneggiare questo strumento.
Come nasce l’idea del convengo
Quando ho iniziato a utilizzare la biblioterapia, dal 2010 in poi, avrei tanto desiderato poter partecipare ad eventi in cui l’argomento fosse trattato da esperti e in cui essere discente per crescere velocemente, ma anche per avere la possibilità di entrare a far parte di una rete di persone con i miei stessi interessi professionali. E, invece, l’unica scelta che ho avuto è stato di rallentare la mia attività, fermarmi per studiare approfonditamente la materia e diventare io il promotore della biblioterapia dello sviluppo che andava spiegandola.
Mentre gli psicologi e le figure mediche avevano già dei punti di riferimento, noi umanisti eravamo completamente sguarniti. Oggi le cose stanno cambiando. Non solo dall’Università di Verona abbiamo potuto lanciare percorso formativi e un centro di ricerca, ma sempre di più anche altrove si inizia a parlare di biblioterapia.
Perché questo convegno
Partecipare a un convegno non significa solo ascoltare i relatori, ma anche entrare in un luogo dove incontrare altri professionisti, costruire una rete di conoscenze, condividere esperienze e idee anche fuori dai tavoli. È questo il motivo per cui abbiamo deciso di dare vita a un convegno esclusivamente in presenza, in cui la maggior parte dei presenti siano persone già nel mondo della biblioterapia o in formazione: nessun collegamento in streaming, né registrazioni da diffondere in rete. Non si tratta di rinnegare il grande valore della formazione a distanza, sia in sincrono sia in asincrono, ma di dare valore a una modalità d’incontro tra professionisti in cui sia possibile ascoltare, ma anche parlare, scambiarsi idee, magari anche la propria e-mail o il proprio numero di cellulare. Mi aspetto che possa nascere qualche collaborazione. Lo sforzo è quello di permettere lo sbocciare di idee e occasioni alla luce delle parole di relatori scelti uno a uno per poter in grado di portare il contributo migliore.
I relatori
Federica Formiga, direttore del Master in Biblioterapia e del Centro di ricerca interdipartimentale Biblioterapia e Shared Reading grazie alla quale è nato anche questo convegno, aprirà i lavori con una relazione su La biblioteca per il benessere: tra teoria e pratica.
Seguirà Chiara Faggiolani, dell’Università Sapienza di Roma, nota per i suoi studi sul welfare culturale e il suo libro Le biblioteche nel sistema del benessere, in cui la biblioterapia ha certamente un ruolo. La sua relazione s’intitola La biblioteca per il benessere: tra teoria e pratica.
Daiva Janaviciene della Lithuanian National Library sarà la prima relatrice di respiro internazionale della mattinata. Bibliotecaria e docente lituana, parlerà dell’attuazione del progetto “Biblioterapia nelle biblioteche pubbliche lituane”
A seguire Massimo Salgaro dell’Università di Verona, coordinatore del progetto europeo ELIT, che con Esperimenti sugli effetti a breve termine della lettura letteraria: riflessione morale, empatia, sorpresa metterà a disposizione tutta una serie di dati riguardanti le sue ricerche svolte su come la letteratura possa produrre cambiamenti nelle persone.
Paolo Maria Manzalini, rappresentante della BIPO – Associazione italiana di Biblioterapia e Poesiaterapia, medico responsabile dell’Area Territoriale Psichiatrica Vimercate esporrà su L’allenamento delle life skills con la biblio/poesiaterapia.
Io aprirò i lavori del pomeriggio, parlando di Biblioterapia nelle biblioteche e a scuola: risorse e ostacoli, dando un taglio pratico e di osservazione sul campo alle questioni discusse.
Dopo di me ci sarà Michela Nosè, dell’Università di Verona, membro del Centro Collaboratore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la Ricerca e Formazione in Salute Mentale, presenterà una relazione su La biblioterapia per sviluppare fattori protettivi dal disagio mentale.
Seguiranno Chiara Melloni e Maria Vender, psicolinguiste che parleranno di Lettura e biblioterapia in contesti di fragilità linguistica, presentando risultati di un’indagine preliminare in un istituto tecnico industriale a cui ho avuto l’opportunità di collaborare.
Judit Béres, direttore del corso post-universitario biennale di biblioterapia dell’Università di Pécs (Ungheria) parlerà di scrittura creativa nell’ambito della biblioterapia attraverso la relazione “Leggimi come se io fossi una poesia”. La scrittura creativa come strumento della biblioterapia.
Infine, Lili Csákvári dell’Università di Szeged (Ungheria) e docente nel liceo ungherese-italiano parlerà di biblioterapia utilizzata con gli adolescenti nella relazione Una biblioterapia (più) appropriata per gli adolescenti.
Conclusioni
Come potete immaginare, questa giornata si prospetta molto piena. I relatori esporranno e ci sarà spazio per gli interventi del pubblico per un confronto con gli esperti. Soprattutto, spero ci sarà un clima d’incontro. Lo vorrei quasi gioioso perché alcune persone si vedranno per la prima volta di persona, altre si conosceranno e altre ancora ristabiliranno rapporti andati a scemare. I libri e la biblioterapia saranno i protagonisti, coscienti che le loro gambe per girare per il mondo sono le persone che li amano.
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