E’ terminato questo mese di maggio che per me è stato particolare: è partito il Corso di aggiornamento in biblioterapia presso l’Università degli studi di Verona. Chi mi segue sa che questo genere di percorso formativo è il primo in Italia a essere erogato in un ateneo e sa quanto per me sia stato importante raggiungere questo traguardo dopo anni di lavoro. E adesso me lo sto godendo. Perché se è vero che da docente posso insegnare Biblioterapia applicata, e già questo è fantastico, da coordinatore ho la possibilità di confrontarmi con altri docenti, osservare punti di vista differenti, approfondire le discipline correlate alla biblioterapia.
Una di queste discipline è Filosofia della narrazione, insegnata nel nostro corso da Irene Monge, giovane filosofa che da alcuni anni lavora, con quella che possiamo chiamare Biblioterapia filosofica, in contesti di cura. Oggi Irene Monge lavora in ospedale per l’AISMME (Assocazione Italiana Sostegno Malattie Metaboliche), svolgendo un lavoro sul campo sia con pazienti pediatrici, adulti e le loro famiglie, sia con la formazione e la collaborazione del personale.
Dopo le prime 10 ore della mia materia, dove l’argomento principale era la teoria, la metodologia e l’utilizzo della letteratura, gli studenti hanno potuto confrontarsi con un approccio differente, in grado di ampliare il ventaglio di strumenti a loro disposizione nel momento in cui lavoreranno in prima persona.
Sabato scorso è stato messo un ulteriore tassello con le prime ore di Letteratura per l’infanzia e l’adolescenza. I docenti erano Silvia Blezze Picherle, professoressa dell’Università degli studi di Verona e ricercatrice nel campo della scuola e delle letture nelle biblioteche, e Luca Ganzerla, docente specializzato in albi illustrati. Qui, a vedere aprirsi un nuovo mondo, non sono stati solo gli studenti, ma io stesso. Mi occupo sporadicamente di bambini e conosco solo alcuni strumenti. Se la lezione sulle caratteristiche dei libri per bambini di qualità di Silvia Blezze Picherle è stato incredibilmente interessante, scoprire grazie a Luca Ganzerla le caratteristiche e le potenzialità dell’albo illustrato mi ha permesso di mettere in agenda questo filone di studi. Anche per gli adulti può rivelarsi un mezzo utilissimo, ancor di più con adulti con deficit cognitivi.
Sono entusiasta del percorso che sto portando avanti con questo gruppo di studenti (soprattutto professionisti esperti, ma non solo) che si sta rivelando estremamente attento ed entusiasta, desideroso di ottimizzare l’insegnamento che riceve. Sto cercando di conoscerli uno a uno, ma questo lavoro misto tra presenza e online non facilita la cosa, anche se si sta rivelando meno complesso di quello che all’inizio pensavo.
La nuova materia del corso che ci aspetta nelle prossime settimane è Letterature applicabili, dove verrà esplorata a la letteratura nel suo aspetto più profondo e, oserei dire, intimo. Poi toccherà a me creare dei fili conduttori tra le diverse materie, cercando di rendere praticabile nel concreto gli assetti teorici. Ma questa è un’altra storia…
LEGGI ANCHE POESIA TERAPIA ALL’UNIVERSITA’ DI VERONA