La bellezza che salva: l’arte nei campi di concentramento nazisti

Una delle cose meno esplorate riguardo la Shoah è l’importanza che ha avuto in essa l’arte per molti di coloro che già la praticavano, diventando motivo di sopravvivenza e spesso strumento di convidisione con i compagni di prigionia. Ma com’è possibile? Cosa c’entra l’orrore con l’arte? Durante l’incontro parleremo di musica concentrazionaria e di letteratura, dei modi in cui sono state utilizzate e nascoste, arrivando a scoprire che studiosi di grande valore sono in grado di restutuirci molte delle cose nate da quella tragedia.

DOVE: online su ZOOM (si riceverà il link per accedere all’aula virtuale via email)
QUANDO: da programmare
A CHE ORA: dalle 20.30 alle 22.00
COSTO: € 14,90

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