La scelta che un Lettore Volontario deve fare con gli anziani è particolare. Esattamente come accade in pediatria, il primo dato che deve considerare è l’eta. In questo caso, in modo generale e tenendo conto che esistono numerose eccezioni, i parametri per la scelta dei libri da leggere sono estremamente selettivi. Partiamo dal definire l’anziano come la persona che ha un’età solitamente superiore agli ottant’anni. In geriatria l’età di ammissione parte dai settanta, ma va da se che seppure l’età anagrafica dimostri la vicinanza a un periodo della vita contraddistinto da una diminuita prestanza fisica e, a tratti, intellettuale, sappiamo bene che in generale i settantenni hanno ancora un’esistenza attiva e solo parzialmente limitata dagli acciacchi dell’età. Sopra gli ottanta è però inevitabile notare una diminuita capacità di attenzione e una certa facilità alla stanchezza, anche solo nel parlare, in particolar modo in una condizione di salute in equilibrio precario. Inoltre, le persone ultraottantenni hanno vissuto, o da bambini, ma spesso anche da giovani adulti, il periodo della Seconda Guerra Mondiale. Ciò comporta un certo tipo di pensiero, anche politico, e spesso una ridotta scolarizzazione. Il primo dato ci dice che l’argomento riguardante la politica va evitato, così da non trovarsi in una situazione difficoltosa. La letteratura della resistenza, contraddistinta da autori come Pavese, Fenoglio, Meneghello, Bassani, Cassola, è un genere letterario che può essere estremamente utile, ma solo dopo aver verificato che il paziente ha una sua sensibilità riguardo questo argomento. Non è raro trovarsi di fronte a un anziano che ancora inneggia al fascismo e noi lettori abbiamo il dovere di leggere alle persone senza giudizi, ma anche senza imbarazzi. Tra gli autori della letteratura della resistenza sono particolarmente utilizzabili Beppe Fenoglio, che ha scritto la maggior parte della sua produzione letteraria sotto forma di racconti agevoli e snelli, così come Luigi Meneghello, che nel suo Libera nos a Malo scrive per blocchi narrativi e quindi risulta particolarmente facile estrapolare porzioni di testo. Il secondo dato, ovvero la bassa scolarizzazione (considerate che l’obbligo a frequentare la scuola media risale solo al 1962) ci deve indurre alla semplicità nella scelta dei testi. Può essere fruttuoso ripensare alle poesie classiche, che i bambini delle elementari di quel tempo imparavano a memoria e che possono riportare a una nostalgia positiva per l’anziano, che spesso prende spunto per avviare un dialogo sui suoi tempi. Anche per quanto riguarda la prosa si può seguire lo stesso filone: scritti classici come, ad esempio, I promessi sposi o più semplicemente Le tigri di Monpracen di Salgari. Segnalo Leggende e Fiabe di Hermann Hesse, il testo è breve e il significato di ogni brano è sempre molto intenso.
Della letteratura contemporanea, scegliete rimanendo su significati ben chiari. Le trame complicate potrebbero compromettere la capacità di attenzione, oltre al fatto che non vi sarà sempre possibile capire il grado di comprensione del vostro interlocutore. Non vanno disdegnati i gialli, ma semplici e non troppo noir. Un giallo di Aghata Christie può andar bene, ma anche uno di Marco Malvaldi, con la sua ironia e la presenza di questi anziani del Bar Lume dalla battuta pungente. Può capitare che vi troviate di fronte un ex-insegnante o una persona che ha potuto fare studi superiori o universitari. In questo caso va da sé che potete tranquillamente pensare di proporre letture più elaborate: Calvino, Dickens, Capuana, Tolstoj solo per fare qualche esempio. Ma questi sono casi fortunati perché la popolazione generale italiana non ha potuto godere di quel genere di istruzione. Per questo motivo non va sottovalutato il valore della lettura di un quotidiano, a Verona L’Arena è sicuramente quello più letto e che spesso gli anziani utilizzano come finestra sul mondo. Non si tratta di una lettura colta, ma negli obiettivi dei Lettori Volontari c’è sicuramente anche quello di creare un momento di piacevole compagnia attraverso un testo letto. Anche quello semplice di un giornale può dare valore al servizio di lettura. Un ultimo appunto: la generazione nata prima della Seconda Guerra Mondiale ha vissuto un’epoca in cui la religione cattolica era l’unica attestata e spesso era accolta come un fatto assodato della vita. Sconsiglio quindi di entrare in questioni riguardanti l’ecumenismo o il diritto a professare altre religioni. Il tema potrebbe interessare alcuni, ma il tempo a disposizione del Lettore Volontario è troppo ridotto e sarebbe necessaria una lettura e una discussione prolungata per ragionare su tali argomenti. Lo stesso vale per l’intercultura, che non di rado anche i giovani non riescono a comprendere.
Ritorno a sottolineare come sia importante che i Lettori Volontari utilizzino la propria sensibilità di lettori come metro per la scelta dei libri. Consiglio di osservare con attenzione i pazienti con cui si viene in contatto nei reparti perché questo permetterà di sviluppare una maggiore empatia, strumento che nella scelta futura dei libri potrà essere eccezionalmente efficace.
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