Päivi Kosonen, PhD, professore a contratto di Letteratura comparata (Università di Helsinki), ricercatore senior in Letteratura comparata (Università di Turku, Scuola di storia, cultura e studi d’arte), membro di SELMA: Centro per lo studio della narrazione, dell’esperienza e della memoria , biblioterapista qualificato ed educatore biblioterapeutico dell‘Associazione finlandese per la Biblio / Poetry Therapy e terapista focalizzato sulla soluzione. (www.ajatusmatka.fi)
Ha pubblicato libri e articoli sulla letteratura autobiografica. Le sue pubblicazioni scientifiche recenti includono un articolo di revisione in tre parti sulla lettura biblioterapeutica in Scriptum. Creative Writing Research Journal Scriptum Vol. 5 (2), e Vol. 6 (1 and 2): “Towards therapeutic reading. Part I: Identity work: Growth and development through reading” (2018), “Part II: The Interactive process of Reading (2019), e “Part III: Forms of shared reading” (2019).

Quando e come hai iniziato a lavorare con la biblioterapia?

Il mio background professionale è in studi letterari e studi autobiografici, quindi è stato un passo abbastanza naturale per me interessarmi alle narrazioni di persone reali. Come biblioterapista qualificato ho iniziato dieci anni fa dopo aver completato la mia formazione di 4 anni in Terapia e biblioterapia incentrate sulla soluzione. Da allora ho lavorato sia sulla scrittura terapeutica che sulla lettura terapeutica, sia con singoli che con gruppi. Oggi lavoro anche come educatore biblioterapeutico nell’Associazione finlandese per la Biblio / Poetry Therapy, specializzata in metodi di journaling e metodi di lettura di gruppo.

Raccontaci come usi i libri e la narrazione nelle tue attività?

Oltre ai singoli clienti ho gruppi di sviluppo biblioterapeutico. Inoltre facilito i circoli di lettura biblioterapeutica e i circoli creativi di lettura. Tutte le mie attività si basano sul modello finlandese di biblioterapia interattiva, un processo facilitato di lettura, scrittura e discussione. Uso materiale ampiamente letterario e utilizzo diversi generi (poesie, prosa) a seconda del gruppo. I miei gruppi di lettura possono essere gruppi tradizionali in cui i testi vengono letti a casa o gruppi di lettura condivisi in cui leggiamo i testi ad alta voce collettivamente. I miei gruppi sono principalmente gruppi chiusi con un processo di gruppo mirato, e i testi letterari sono principalmente strumenti di comunicazione, condivisione di idee e sentimenti.

Quali sono i tuoi piani per il futuro?

Sono interessata agli aspetti teorici del processo di lettura biblioterapeutica e sono interessata a costruire metodi di gruppo di lettura più delicati e critici che possano essere applicati più in generale in diverse aree della società, nell’istruzione e nella salute. Per questo motivo lavoro attualmente (2018-2022) in un progetto di ricerca “Narrativa, lettura e benessere” finanziato dall’Accademia finlandese (https://instrumentalnarratives.wordpress.com/) in cui studiamo l’agenzia narrativa (concetto legato alla narrazione e autonarrazione postulato dalla prof. Hanna Meretoja. Il concetto di agenzia narrativa non è ancora diffuso in Italia. Il suo libro The Ethics of Storytelling può essere un testo per approfondire. NdT) in due diversi modelli di gruppi di lettura . Spero di poter aggiungere qualcosa alla teoria della lettura biblioterapica.

 

 

 

 

 

Päivi Kosonen, PhD, Adjunct Professor of Comparative Literature (University of Helsinki), Senior Researcher in Comparative Literature (University of Turku, School of History, Culture and Arts Studies), member of  SELMA: Centre for the Study of Storytelling, Experientiality and Memory, trained bibliotherapist and bibliotherapeutic educator of Finnish Association for Biblio/Poetry Therapy, and solution-focused therapist. (www.ajatusmatka.fi).
She has published books and articles on autobiographical literature. Her most recent scientific publications include a three-part review article on bibliotherapeutic reading in Scriptum. Creative Writing Research Journal Scriptum Vol. 5 (2), and Vol. 6 (1 and 2): “Towards therapeutic reading. Part I: Identity work: Growth and development through reading” (2018), “Part II: The Interactive process of Reading (2019), and “Part III: Forms of shared reading” (2019).

 

When and how did you start working with bibliotherapy?

My professional background is in literary studies and autobiographical studies, so it was quite natural step for me to become interested in real people’s narratives. As a trained bibliotherapist I started ten years ago after having accomplished my 4 year’s training in Solution-focused therapy and bibliotherapy. Since then I have been working both on therapeutic writing and therapeutic reading – both with individual clients and groups. Nowadays I work also as a bibliotherapeutic educator in Finnish Association for Biblio/Poetry Therapy – specialized in journaling methods and reading group methods.

 

Tell us how you use books and storytelling in your activities?

Besides individual clients I am having bibliotherapeutic developmental groups. I also facilitate bibliotherapeutic reading circles and creative reading circles. All my activities are based on the Finnish model of interactive bibliotherapy, a facilitated process of reading, writing and discussion. I use widely literary material and take advantage of different genres (poems, fictive prose) depending on the group. My reading groups can be traditional groups where texts are read at home, or shared reading groups where we read texts aloud collectively. My groups are mainly closed groups with a targeted group process, and literary texts are mainly instruments for communication, for sharing ideas and feelings.

 

What are your plans for the future?

I am interested in the theoretical aspects of bibliotherapeutic reading process and keen on in constructing more delicate and critical reading group methods that can be applied more generally in different areas in society, in education and health. For that reason I work actually (2018–2022) in a research project “Narrative, Reading, and Wellbeing” funded by Finnish Academy (https://instrumentalnarratives.wordpress.com/) where we study narrative agency in two different reading group models. I hope I could add something to the bibliotherapeutic reading theory.

 

 

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